Stabilità. Fondo resta a 111 mld

 Ma Governo e Regioni s'impegnano su governance farmaci e costi standard. Corsa contro il tempo per trovare nuove risorse. Chiamparino: “Accordo di metodo”. Lorenzin: “Aumento è di 1,3 mld”

Confermate le risorse sul Fondo sanitario, ma c’è impegno Governo a fare verifica prima dell’approvazione della Stabilità su ricadute finanziarie di due tavoli tecnici, uno sulla farmaceutica e uno sui costi standard, che potrebbero produrre dei risparmi sia per il 2016 che per i prossimi anni. Stabiliti 120 mln per rinnovo contratti sanità fuori da Fondo. Critici i governatori di Lombardia, Liguria e Veneto: “Aria fritta”.
 
04 NOV - Il Fondo sanitario 2016 viene confermato a quota 111 miliardi ma ci sarà una stretta sul lavoro di due tavoli tecnici sulla governance della spesa farmaceutica e su costi standard su cui il Governo si è impegnato a valutare le ricadute economiche per il 2016 e per i prossimi anni prima della definitiva approvazione della Legge di Stabilità. Questo l’esito per la sanità dell’incontro tra Governo e Regioni oggi a Palazzo Chigi. Il clima sembra essere tornato più sereno dopo le polemiche delle ultime settimane anche se la partita non è ancora finita e potrebbe riservare qualche altra sorpresa durante i lavori parlamentari della Legge di Stabilità.
 
“Il Presidente del Consiglio ha sottolineato come con il governo in carica il fondo sanitario nazionale sia cresciuto anno dopo anno. Era 109 miliardi nel 2014, 110 nel 1005 e sarà 111 nel 2016. Questo è un primo passaggio che riteniamo molto importante anche se possiamo capire che le regioni avrebbero preferito un aumento maggiore”. Ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. “Nella legge di Stabilità – ha precisato - ci sono alcune norme che riteniamo molto importanti e che sono state elaborate anche nel confronto con le regioni e che danno degli strumenti alle Regioni per governare meglio con più forza ed efficacia il sistema sanitario”.
 
De Vincenti ha poi parlato anche dei tavoli su governance farmaceutica e costi standard il cui impatto dovrà essere valutato nei prossimi mesi.  “Al termine dell'incontro abbiamo stabilito di proseguire nel confronto con tavolo di confronto che deve portare ad un'intesa sulla legge di stabilità e due tavoli tecnici sulla governance della spesa farmaceutica e su costi standard”. Inoltre il sottosegretario ha affermato che “in linea con gli impegni che il governo aveva preso in un incontro con le regioni prima del varo della legge di stabilità abbiamo stanziato 1,3 miliardi per sostenere le regioni nel fronteggiare un taglio consolidato sulle funzioni non sanitarie che si era consolidato in manovre che arrivano negli anni passati”. E inoltre De Vincenti ha anticipato che “venerdì avremo un Cdm che varerà un decreto (Salva Regioni) con cui risolveremo un problema di natura contabile, un aspetto che ha creato problemi ma che è del tutto risolvibile, per il bilancio delle regioni”.
 
“È stato incontro utile – ha dichiarato il presidente delle Regioni Sergio Chiamparino - . C’è stato un accordo di metodo che per quello che riguarda la sanità consiste nel fare una verifica tecnica e politica per capire se il miliardo di aumento previsto dal Fondo è sufficiente per far fronte alle esigenze del 2016 alla luce dei risparmi sui costi standard e sulla farmaceutica che già stiamo facendo, oppure richiede un’implementazione. C’è un impegno a fare questa verifica prima dell’approvazione definitiva della Legge di Stabilità. Ci sono poi in corso due tavoli tecnici, uno sulla farmaceutica e uno sui costi standard, che potrebbero produrre dei risparmi che il governo si è impegnato a valutare dal punto di vista delle ricadute finanziarie anche negli anni successivi. Si è detto che poi ci sono 120 mln fuori da Fsn per i contratti del comparto sanitario E questo è un fatto positivo”.
 
“Nel corso della riunione – ha poi precisato Chiamparino (che ha anche confermato le sue dimissioni rimarcando come il motivo non sia la Legge di Stabilità) - abbiamo trovato proposte per trovare una migliore collaborazione tra Regioni e Stato per migliorare l'utilizzo dei fondi 2016 per lo sviluppo e coesione (Fsc), che ha ricadute utili sugli investimenti”.
 
Pollice in su anche per il Ministro della Salute. "E' stato anche per me un incontro estremamente positivo – ha affermato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, perché è stato condiviso un metodo che è il metodo del patto della salute. Se c'era bisogno l'abbiamo ribadito. Quest'anno abbiamo un miliardo e trecento milioni in più rispetto allo scorso anno e dobbiamo fare in modo che produca valore e che le regioni possano utilizzarlo nel modo migliore”.
 
Lorenzin ha posto poi l'attenzione soprattutto su due misure della Stabilità: “Sui piani di rientro per ospedali in deficit e sulle centrali uniche d'acquisto penso che in prospettiva l’utilizzo di queste leve, che sono sottovalutate, si potrà aiutare le regioni a iniziare un lavoro di riacquisizione di risorse al loro interno. Tra un anno potremo fare un bilancio di queste misure e valutare il da farsi nei prossimi anni. Così come tra qualche mese potremo valutare impatto dei farmaci sull’epatite C”.
 
“Confermo – ha poi precisato - che abbiamo tutta la volontà a lavorare in modo proficuo sul tavolo tecnico già in corso da qualche mese sulla governance farmaceutica, in particolare sui farmaci ospedalieri e credo che sarà una delle nostre sfide per i prossimi anni”. Il ministro, infine, ha ricordato che “le risorse per il rinnovo dei contratti del personale sono al di fuori del Fondo e quindi questo ci ha dato maggior respiro anche per le risorse”.
 
 “C'è un problema che riguarda le Regioni Speciali – ha detto il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru che ha parlato a nome delle Regioni a statuto Speciale durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi -  che abbiamo segnalato, abbiamo trovato disponibilità a ragionare da parte del Governo. Saremo ai tavoli e valutiamo positivamente lo spirito intrapreso. La partita fondamentale è guadagnare efficienza, più la guadagniamo più riusciamo a dare servizi ai cittadini. Noi siamo allineati all'idea che i costi standard danno trasparenza e efficienza”.
 
Molto negativo invece il commento dei tre governatori dell’opposizione, Luca Zaia (Veneto), Roberto Maroni (Lombardia) e Giovanni Toti (Liguria), che definiscono in coro “assolutamente insoddisfacente” l’esito dell’incontro.
 
"Aria fritta. Abbiamo ascoltato le solite promesse ripetute – ha detto Maroni -. Abbiamo chiesto di aumentare il fondo sanitario perché è stato ridotto, e ci hanno detto di no. Di attuare i costi standard e ci hanno detto che si farà un tavolo che, forse, nel 2016 porterà qualche risultato. Quindi, per parte mia, assoluta insoddisfazione e delusione dall'incontro con il Governo".
 
Dello stesso avviso anche Luca Zaia che ha dichiarato: “Non ci siamo assolutamente divertiti: l'incremento di un miliardo del Fondo corrisponde all'aumento di 1,250 mld di altri costi. Il cerimoniale prevede ogni anno una commissione per i costi standard. La verità è che questa è una piccola spending review mentre si premiano ancora una volta le cicale e non le formiche”.
 
Infine, a margine dell’incontro è il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti a stroncare il provvedimento: “Resta una legge di stabilità ampiamente insoddisfacente anche per il pluriennale. Per gli anni futuri sono previsti tagli che pure i tecnici giudicano insostenibili. C'è la disponibilità del governo a trattare alcune materie di dettaglio ma non basta a cambiare giudizio su questa finanziaria. Alla fine non ci siamo fatti grandi risate”.
 
L.F.
 
04 novembre 2015
 

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